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Pectoral machine: esecuzione e consigli


La pectoral machine è decisamente uno dei macchinari più comuni all'interno delle palestre e soprattutto uno dei più proposti nelle schede di allenamento.

 

Intorno a questo esercizio nascono alcuni dubbi soprattutto sulla questione rischio articolare, in particolare per l'articolazione della spalla.

 

Dal punto di vista biomeccanico la pectoral machine prevede un adduzione dell'omero lungo il piano orizzontale, l'adduzione viene eseguita in completa extrarotazione di spalla con i gomiti flessi.

 

Gli aspetti critici sono essenzialmente due: il peso grava unicamente a livello del gomito creando una leva articolare che spinge la testa dell'omero anteriormente.

Inoltre, per raggiungere la posizione iniziale dell'esercizio è necessaria una buona mobilità scapolo omerale in extrarotazione

 

E' quindi bene evitare questo esercizio in tutti i soggetti con problematiche passate alla spalla, come lussazioni o sub lussazioni di spalla.

Per tutti i soggetti sani invece non esistono grosse controindicazioni e risulta un buon esercizio per attivare il gran pettorale nei suoi fasci sterno costali e clavicolari.

 

In alcuni modelli di pectoral machine è possibile variare l'esecuzione allargando la presa, in modo da impugnare i cuscinetti con le mani ed eseguire una sorta di croci ai cavi.

Eliminando in questi modi le forze negative a livello della spalla.