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Digiuno intermittente


L'attenzione nei confronti dell'alimentazione è aumentata notevolmente negli ultimi anni e pratiche alimentari e diete di vario tipo si sono succedute.

Molto spesso, più una dieta è drastica ed "estrema" e più le si attribuisce valore ed efficacia, ma non sempre è così.

 

Il digiuno è stato molto approfondito nell'ultimo periodo; in ogni caso spesso si attribuiscono proprietà che poi sono in realtà non corrette, come ad esempio la capacità di disintossicare l'organismo: infatti l'organo che ha il compito di "ripulire" l'organismo è il fegato e necessita continuamente di nutrienti.

 

Anche nel digiuno quindi, c'è da fare attenzione ed approfondire bene ogni nozione.

Le ricerche più recenti trattano di collegamenti con la longevità e la prevenzione di malattie, in particolare l'assenza temporanea di un apporto nutrizionale causa una serie di piccoli segnali stressanti che potenziano le capacità riparative delle cellule.

Il problema è il dosaggio: ovvero capire quando lo stress è positivo o diventa negativo.

Il protocollo più in voga è il digiuno intermittente 16-8, dove si concentrano tutti i pasti in una finestra di 8 ore ed un digiuno di 16 ore.

 

Il concetto alla base di questa metodologia è sicuramente la restrizione calorica e poi un abbassamento prolungato dei livelli di insulina.

Ci sono degli studi a sostegno sull'efficacia di queste pratica, ma non da consigliare un utilizzo su ampia scala, a tutti.

 

Il consiglio ad ampia scala che sicuramente si può e si deve dare è avere un occhio di riguardo alla propria alimentazione con piccoli cambiamenti prolungati nel tempo.