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Il fruttosio


Parlando di zuccheri, il primo parametro che si osserva è l'indice glicemico: un basso indice glicemico significa che lo zucchero in questione fa bene; un alto indice glicemico è il contrario.

 

Il fruttosio, in tal senso, ha un basso indice glicemico viene considerato un prodotto salutare, ma in realtà non è proprio così.

Ha un basso indice glicemico perché non stimola l'insulina, questo non avviene perché si ferma al fegato dove viene metabolizzato e convertito in glicogeno ematico: uno zucchero più complesso.

Questa particolarità del fruttosio è anche il suo limite, soprattutto se si ha una dieta ipercalorica.
Il problema è che mentre un eccesso calorico di glucosio o carboidrati può essere compensato dall'organismo aumentando il glicogeno muscolare, il fruttosio fermandosi al fegato, se in eccesso, viene convertito in acidi grassi che alla lunga portano ad un ingrossamento del fegato.
Un fegato grasso peggiora la sensibilità insulinica, una sindrome metabolica ed il diabete.

 

Nello sportivo e in chi fa attività fisica non ci sono preoccupazioni, anzi dopo l'attività fisica un mix di fruttosio e glucosio aiuta a compensare in minor tempo le riserve di glicogeno.

 

Concludendo, è difficile che un nutriente faccia male; è sempre un eccesso che può portare conseguenze negative.

Se si ha un'alimentazione corretta e sana non si deve avere nessun tipo di preoccupazione.