
Da un punto di vista biomeccanico le croci si differenziano da spinte e distensioni per il fatto che sono un esercizio monoarticolare.
Infatti le croci coinvolgono solamente la spalla, mentre il gomito viene escluso: le croci quindi sono un adduzione dell'omero lungo il piano orizzontale ed essendo un esercizio monoarticolare non permette l'utilizzo di carichi importanti; questo anche per il fatto di avere una leva maggiormente sfavorevole.
Per quanto riguarda la corretta esecuzione ci sono alcuni punti fondamentali da tener presenti.
- L'assetto scapolare: il movimento dell'articolazione della spalla è lo stesso della panca piana e quindi anche l'assetto scapolare dev'essere mantenuto. Quindi scapole addotte e depresse.
- I gomiti, alla fine della fase eccentrica, non devono essere all'altezza delle spalle ma più vicini al tronco (sulla linea dei capezzoli):
questa è una conseguenza del corretto assetto scapolare.
- Focus sul gomito: quando si esegue il movimento non si deve pensare di spostare il polso, ma concentrarsi sul movimento del gomito. In questo modo andremo ad
eseguire una corretta adduzione dell'omero.
- Fermarsi in linea con la spalla: in conclusione della fase concentrica non andiamo ad oltrepassare la spalla, in questo modo avremo una tensione costante sul
muscolo target.
- Inclinando la panca andiamo a neutralizzare alcune porzioni di pettorale, infatti a panca inclinata le fasce sternali del pettorale intervengono meno nel movimento.