
E' comune pensare che durante il giorno si "ingrassa" quando le curve insulinica e glicemica salgono e si "dimagrisce" quando scendono.
Quindi al posto di mangiare alimenti ad alto indice glicemico se ne preferiscono altri a basso indice glicemico, così da evitare i famosi picchi. Ma, a parità di quantitativo di carboidrati, comunque la glicemia e l'insulina resterebbero elevate per molte ore.
Quello che dobbiamo ricordare è che non è il picco che trasforma la gli zuccheri in grassi, ma è il valore della glicemia nelle 24 ore.
Infatti, se ho un picco, ma il corpo in poche ore riporta i valori a livelli basali non avrò variazioni significative sulle 24 ore.
Se invece non raggiungo mai il picco, ma la mia glicemia ed insulina rimangono costantemente al di sopra dei livelli basali (come nel caso di mangiare poco fino a 5/6 volte al giorno) o ingrasserò sempre (curva sempre alta) o non dimagrirò mai (curva che non scende).

In realtà quello che si è visto in ambito scientifico è che non sono né i picchi, né la glicemia generale che agiscono sul nostro peso corporeo: se a parità di calorie si mangiano soltanto carboidrati (glicemia alta) o soltanto grassi (glicemia bassa) il risultato, in termini di peso corporeo, sarà lo stesso.
Ovviamente a livello individuale ci possono essere delle preferenze, e delle predisposizioni particolari; ma se introduco lo stesso quantitativo di calorie, il risultato sarà lo stesso.

I valori di grasso tra entrate ed uscite tengono conto di tantissimi parametri, ma la variazioni dell'insulina e della glicemia non sono rilevanti in termini di dimagrimento.
Possono diventarlo se si va verso un'insulino-resistenza; ma l'insulino resistenza non avviene soltanto se eccediamo con gli zuccheri; viene se esiste un eccesso calorico in generale.